Recensione | Non credo al lieto fine di Marilena Boccola

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Non credo al lieto fine e tu?

I sentieri della vita sono davvero imprevedibili… forse a volte si tratta di farsi condurre anziché voler a tutti i costi controllare. Come in un valzer.

Un inizio col botto per la serie “Books and Love” di Dri Editore, una collana di romanzi ambientati nel mondo dell’editoria.
Non credo al lieto fine è veramente un bel libro, sia per la trama sia per come viene narrato, è una storia che ti coinvolge fin dalle prime pagine e fino all’ultimo ti lascia col fiato sospeso per sapere se il lieto fine esista almeno per loro oppure no.

Lo stile dell’autrice mi ha colpito, è fluido e scorrevole, con un ritmo incalzante e un lessico molto curato.
I personaggi sono caratterizzati molto bene, sia dal punto di vista fisico che psicologico e anche le descrizioni dei luoghi sono molto belle.

La storia è narrata in terza persona, alternando l’attenzione sui due protagonisti e c’è un buon equilibrio tra dialoghi e descrizioni.
I dialoghi sono esilaranti, per metà del libro Ulisse e Nausicaa si danno addirittura del lei!

La cosa che più mi ha colpito sono le emozioni dei vari personaggi, raccontate con una tale intensità che ti coinvolge completamente.

Non credo al lieto fine di Marilena Boccola

Segnalazione | Non credo al lieto fine di Marilena Boccola

Titolo: Non credo al lieto fine
Autore: Marilena Boccola
Editore: Dri Editore
Data di uscita: 24/05/2020
Genere: Contemporary Romance
Collana: Books&Love
Pagine: 251
Prezzo Ebook: 2,99€ Gratis con Kindle Unlimited
Prezzo Cartaceo: 14,99€
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Trama

Una scrittrice in cerca del grande amore. Un avvocato disilluso. Un romanzo ancora da scrivere…

«Cos’è che fa prendere alle storie d’amore una direzione piuttosto che un’altra?»

Nausicaa Bellini cerca di scoprirlo da una vita, con scarsi risultati.
I romanzi che ama leggere, e scrivere, hanno tutti una caratteristica in comune: l’assenza del lieto fine.

Ulisse Neri ha potuto sperimentare sulla sua pelle che le donne portano solo guai. E se non avesse così disperatamente bisogno di una baby-sitter per sua figlia, si terrebbe alla massima distanza soprattutto da lei.

Si odiano fin dai tempi del liceo… o forse no?
È facile dimenticarlo quando entra in gioco una potente attrazione…

Gratis con Kindle Unlimited

La storia di Ulisse, Nausicaa ed Elena

«Perché Nausicaa è la più dolce e graziosa delle principesse e volevo che tu le assomigliassi»

I nostri personaggi hanno dei nomi davvero particolari e sono un chiaro riferimento all’Odissea, opera che è molto presente in questo libro, non solo nei nomi dei personaggi!

Non credo al lieto fine si apre con un prologo, ambientato quattordici anni prima, in cui si racconta come i due già si conoscessero dai tempi del liceo e già allora non si sopportassero, benché le loro madri fossero amiche.

Oggi sono entrambi adulti, Ulisse è un avvocato di successo, Nausicaa è un’aspirante professoressa ma anche un’appassionata lettrice e scrittrice di romanzi rosa.

Le loro strade si incontrano nel momento in cui Ulisse, dopo aver divorziato dalla moglie, torna a Siena con la figlia Elena e ha bisogno di qualcuno che lo aiuti con la bambina; dato che Nausicaa non ha ancora ricevuto una supplenza la madre le propone di fare da baby-sitter alla piccola.

Ulisse e Nausicaa fin dall’inizio si sopportano a fatica, ma provano un’attrazione reciproca che si ostinano a soffocare e negare.
Tra Elena e la ragazza invece si instaura fin da subito un bellissimo legame.

La piccola infatti ha un estremo bisogno di affetto materno, che le è sempre mancato, essendo la madre una donna molto egoista che mette sé stessa prima di tutto il resto e ha sempre trattato la figlia come se fosse un peso e un ostacolo nella sua vita.

L’unica cosa che possiamo fare è offrire a Elena tutto l’amore di cui ha bisogno, essere per lei un riferimento stabile, un porto sicuro al quale poter sempre tornare. Saranno tante le tempeste della vita che dovrà affrontare, ma lei potrà essere sempre quell’approdo…

Nausicaa si affeziona alla bimba e le viene istintivo preoccuparsi per lei e cercare di darle tutto l’amore di cui ha bisogno.
Ulisse è combattuto, perché, se da un lato è felice che la sua bambina abbia tutte le attenzioni che merita, dall’altro è geloso e stupito del rapporto che la ragazza ha con Elena, si chiede come una donna per cui nutre così poca stima abbia tanta influenza su sua figlia.

Ulisse

Con me è sempre indisponente, come se facessi ogni volta la cosa sbagliata, ma con sua figlia è un vero tesoro. Si vede che ci tiene molto a lei.

Ulisse è un brillante avvocato di trentacinque anni, con un fisico statuario e occhi azzurri come il cielo.
È convinto che l’amore non esista, ha un matrimonio fallito alle spalle, una figlia da crescere e dice di aver chiuso con le donne, non si fida di loro, pensa che siano tutte delle opportuniste, che ti usano e poi ti abbandonano. Ha questa convinzione anche nei confronti di Nausicaa e per questo tende a trattarla male, nonostante sia molto attratto da lei e la sua vicinanza lo sconvolga più di quanto voglia ammettere.

Doveva ancora mettere a fuoco il motivo del sorriso che dopo tanto tempo sentiva aleggiare sulle labbra e quando quel motivo si fece strada con chiarezza nella sua mente spalancò gli occhi di colpo.

Ha l’aria di uno sempre arrabbiato col mondo, il suo lato umano lo si può vedere solo quando è con la figlia, con la quale è un papà fantastico, presente e amorevole.
Quello che a prima vista sembra un uomo burbero, arrogante e antipatico, in realtà è solo un uomo che ha sofferto molto e si è chiuso in una corazza, per paura che accada di nuovo.

La sua piccola pulce era per lui come un balsamo per l’anima, un brodo caldo in una giornata di pioggia.

Nausicaa

È una ragazza di trent’anni che vive con la madre e il cane Milù.
Pubblica romanzi rosa in self publishing, sotto uno pseudonimo, e spera che un giorno una casa editrice importante si interessi a lei.
Ha studiato per diventare insegnante di italiano, ma ha ottenuto solo qualche supplenza.

È molto bella e prosperosa, ma fin da adolescente ha un rapporto conflittuale col proprio corpo che tende a nascondere sotto dei vestiti larghi.
Non ha mai avuto relazioni importanti ed è convinta di non essere abbastanza per un uomo come Ulisse, crede che lui non sia interessato a lei se non come baby-sitter per Elena.

A Ulisse interessava soltanto che lei gli togliesse le castagne dal fuoco. Tutto il resto non aveva rappresentato nulla per lui. Perché, cos’avrebbe dovuto rappresentare? “Forse che gli piacevo almeno un po’?”, si rispose. Dio, che inguaribile romantica era diventata!

Nausicaa è sempre stata innamorata di Ulisse fin dai tempi del liceo, ma non l’ha mai confessato a nessuno, nemmeno alla sua migliore amica Ludovica, che anche lei all’epoca si era presa una cotta per lui.
Oggi come allora, però, pensa che sia tanto bello quanto antipatico.

Quando la madre le propone di occuparsi di Elena è scettica, sia perché non ha mai amato particolarmente i bambini, sia per il suo rapporto con Ulisse, ma Elena è una bimba speciale e tra loro si instaura da subito un rapporto bellissimo, fatto di giochi, pigiama party, passeggiate e libri.

Nausicaa credeva di non amare i bambini e probabilmente era così per la maggior parte di loro, ma quell’angioletto biondo gli era entrato nel cuore fin dal primo giorno

I libri per la ragazza sono un rifugio e una cura, predilige quelli in cui non c’è il lieto fine, perché è convinta che nella vita, almeno per lei, non esista.

Elena

È una splendida bambina di cinque anni molto sveglia e intelligente, legatissima al papà ma cresciuta senza mamma, perché la donna non si è mai occupata di lei, anzi, nelle poche occasioni in cui si incontrano, la piccola resta sempre molto turbata dall’atteggiamento della madre, che non perde occasione per sottolineare quanto la figlia per lei sia solo un peso.

Quando conosce Nausicaa si affeziona a lei immediatamente, trovando nella ragazza tutto ciò che le manca, una donna amorevole che si prenda cura di lei, giochi con lei, le racconti storie bellissime e la faccia sentire amata e voluta, proprio come una madre dovrebbe fare.

La bimba desidera che Nausicaa e Ulisse si fidanzino e cerca in tutti i modi, anche i più bizzarri, di favorire la loro unione, ma i due sembrano non essere attratti l’uno dall’altra, o meglio è quanto si ostinano ad affermare.

«Penelope è più bello! Se la mia mamma si chiamava Penelope non andava mai via, aspettava sempre il mio papà.» Cosa poteva dire a quel punto? Spiazzata dalle parole della bambina, d’istinto l’attirò a sé, confidando di riuscire a trasmetterle con l’abbraccio in cui la circondò un po’ del calore materno che chiaramente le mancava.

Non credo al lieto fine Elena e Nausicaa
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Libri

Ci sono spunti molto interessanti nella narrazione.
La protagonista, Nausicaa, è un’appassionata lettrice, oltre che scrittrice, di romanzi rosa dai toni drammatici, che di solito finiscono tragicamente e su cui si confronta spesso con la sua amica autrice Rachele Quindi, un omaggio a un’altra brava autrice, indovinate chi?

Leggere e scrivere consentono di vivere più vite in una.

In più di un’occasione esprime un pensiero che condivido pienamente: la classificazione per genere dei libri tende talvolta a sminuirli, perché, purtroppo, quando un libro viene classificato come “romanzo rosa” o “romanzo erotico”, viene immediatamente associato all’idea di scadente, anche se il più delle volte non è così.

Ritengo che non sia il genere a determinare la credibilità di un libro né di un autore, se un libro è ben scritto e ricco di contenuti il genere non dovrebbe importare.

Tra le altre cose si parla anche della differenza tra ebook e cartaceo, su cui si potrebbe aprire un dibattito infinito, e della scelta tra pubblicare un libro con una casa editrice o in self publishing.

«Insomma, cara, ma chi vuoi che compri i libri negli store digitali? La gente compra i libri in libreria. Almeno io sono fatta così; mi piace annusarli, sfogliarli…» disse quella che leggeva sì e no cinque libri all’anno. Vallo a dire a chi ne legge un centinaio!

Questo romanzo racconta un po’ anche la storia di tutte noi lettrici che troviamo nei libri il conforto di cui abbiamo bisogno e ci rifugiamo in loro dopo una brutta giornata.

Non conoscevo quest’autrice, ma questo libro è stata una piacevole scoperta, non è il classico romanzo rosa, ho apprezzato sia la storia, per niente banale, sia il linguaggio molto curato.
Leggendolo mi sono emozionata e mi sono immedesimata molto nella protagonista, soprattutto nella versione di lei in quanto lettrice.

Il bacio con cui Ulisse l’assalì aveva il sapore delle battaglie sofferte, la stessa furia rabbiosa con cui si affrontano gli eventi inaspettati, quelli che capitano come fulmini in un cielo terso e ai quali nessuno è mai preparato.

Assolutamente consigliato!


Autrice: Marilena Boccola

Marilena Boccola è un’appassionata lettrice che scrive da sempre per il puro piacere di farlo.

Laureatasi a Padova in scienze politiche, vive a Mantova con il marito e due figli e lavora presso una cooperativa sociale che gestisce sevizi per persone con disabilità.

Fin da bambina ha tenuto un diario e negli anni ha scritto diversi racconti, tra cui alcuni per i suoi figli, oltre a pubblicare numerosi romanzi in self e con importanti case editrici.

Ha partecipato all’antologia di racconti natalizi Dri Editore ambientati nell’Ottocento inglese dal titolo Regency a Natale.
Matrimonio d’onore è stato il suo primo vero e proprio romance storico, invece Matrimonio d’interesse ne è il seguito, autoconclusivo come il primo. Entrambi disponibili su Kindle Unlimited!

Positiva e solare, è convinta che la vita ricambi nello stesso modo chi le sorride.

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